Comunicato stampa
Votazione popolare:
il 77% degli Svizzeri dice "no" all'Unione Europea (UE)
www.buergergespraech.ch
Eidgenössisches Komitee
für eine direkt-demokratische,
neutrale und souvräne Schweiz
Comitato federale per una Svizzera neutrale,
sovrana e con democrazia diretta
Nella votazione popolare del 4 marzo 2001 una schiacciante
maggioranza
di cittadine e cittadini svizzeri (76,7%) ha bocciato
l'iniziativa
costituzionale "Sì all'Europa", il che significa un
chiaro no all'UE.
Alla consultazione hanno partecipato il 54,7% dei cittadini
aventi
diritto di voto, tasso di partecipazione non più raggiunto dopo
la
votazione sullo Spazio Economico Europeo (SEE) del 1992.
L'iniziativa
"Sì all'Europa" aveva come obiettivo una modifica
della costituzione nei
riguardi di un'adesione all'UE e prevedeva immediate trattative
di
adesione da parte del Governo svizzero. Con questa votazione
popolare i
cittadini svizzeri hanno difeso la sovranità, la neutralità e
l'indipendenza del loro paese. Il risultato dimostra
l'opposizione dei
cittadini agli sviluppi dell'UE di questi ultimi anni. Tutti i
Cantoni
hanno detto "no". In due Cantoni (Uri e Appenzello
interno) il "no" ha
superato il 90%, nel Canton Grigioni (prevalentemente di lingua
romancia) 85,5% hanno votato"no", e nel Canton Ticino
(di lingua
italiana) il "no" è stato dell'84,1%. Anche nella
Svizzera francese,
obiettivo preferito dai promotori dell'UE, il risultato è stato
molto
chiaro: nel Canton Vallese 79,1% di "no", nel Canton
Friborgo 72,7%, nel
Canton Vaud (con la città di Losanna) 60%, nel Canton Ginevra
59,6%, nel
Canton Giura 55% e in quello di Neuchâtel 55.8%. La crescente
opposizione della Svizzera contro l'UE va ricercata soprattutto
nello
sviluppo di quest'ultima verso un colosso antidemocratico in
mano
all'Internazionale socialista. Le sanzioni inflitte dall'UE ai
loro
vicini austriaci hanno aperto gli occhi ad una grande
maggioranza di
cittadini svizzeri; grazie ai buoni contatti di vicinato, essi
erano
molto ben informati sulla realtà democratica in Austria e non
si sono
lasciati ingannare dalle argomentazioni manipolative della
Commissione
di Bruxelles (da notare che le autorità stesse di Bruxelles non
hanno
nessuna legittimazione democratica). Si pensi che perfino la
Svizzera
poco tempo fa ha subito minacce di sanzioni. Inoltre al vertice
di Nizza
è stata decisa la predominanza della Francia e della Germania
nei
confronti di tutti i paesi europei più piccoli, il che porta ad
un
rapido sviluppo di egemonia dell'asse Parigi-Berlino. Inoltre i
cittadini svizzeri prendono nota con grande disappunto della
truppa
d'intervento dell'UE in fase di preparazione (un esercito con
60'000
soldati professionisti, in grado di entrare in azione in un
raggio di
4000 km durante un intero anno). Questo strumento che in nessun
paese
europeo è stato legittimato democraticamente dai cittadini,
rappresenterà il braccio militare dell'Internazionale
socialista. Già
oggi si parla dei Balcani, del Vicino Oriente, come pure dei
paesi
all'interno dell'UE che non fossero d'accordo con le decisioni
dell'asse
franco-tedesco del nuovo Impero quali possibili regioni
d'intervento
della nuova truppa.
Il "Comitato federale per
una Svizzera neutrale, sovrana e con
democrazia diretta" invita tutti i paesi del mondo a
rispettare questa
volontà d'indipendenza della Svizzera e a sostenere gli sforzi
del
nostro piccolo paese per il mantenimento dell'indipendenza,
della
neutralità e della sovranità. Solo così la Svizzera potrà
contribuire
anche in futuro ad una politica attiva di pace, mettendo a
disposizione
il proprio territorio neutrale per trattative e potrà
continuare a
praticare efficacemente l'aiuto umanitario tramite la Croce
Rossa. Solo
così essa potrà anche in futuro fungere da modello per la
coesistenza
pacifica di regioni con lingue, religioni e mentalità diverse,
sulla
base della democrazia diretta.