Lettere

Roma,
13-03-2004
 
 
 
 

Opinione su Madrid

 

Da: Marco Casetta, Treviglio (BG)
A:
ItalianiLiberi

Oggetto: Opinione su Madrid

Data: 13 Marzo 2004

 
 
  Sembra di vivere un incubo.
  Nemmeno davanti alla immane tragedia di duecento morti innocenti,  l’Europa vuole comprendere veramente che cosa sia il terrorismo  genocida e di quale fenomeno storico esso sia espressione.
  Il terrorismo che ha devastato Madrid non è il frutto di una politica  internazionale giusta o sbagliata, ma è la manifestazione più  eclatante di una guerra di religione l’Islam ha scatenato contro  l’Occidente, la sua religione, i suoi valori.
  Persistendo nel proprio atteggimento struzzesco, la dirigenza politica e gli uomini di cultura europei rifiutano di ammettere che il  terrorismo è soltanto una delle più eclatanti manifestazioni di una  guerra di conquista che le popolazioni islamiche stanno conducendo con successo contro l’Europa, invadendola con masse enormi di immigrati, sempre più preda del virus integralista, del resto connaturato alla  religione del Profeta.
  Acquistare coscienza di ciò, comporterebbe mettere in discussione molti dogmi del pensiero moderno, a partire dalla società  multireligiosa come dato positivo e acquisito e dall’immigrazione islamica presentata come fonte di arricchimento culturale.
  E ciò non si vuole ammettere, perchè significherebbe per i governenti nazionali riconoscere di aver fallito e di aver avviato i rispettivi Paesi alla catastrofe dell'invasione.
 

 

 Davanti alla tragedia di Madrid, dobbiamo purtroppo trarre alcune spaventose conseguenze per il futuro e parlare di avvio di un processo di libanizzazione dell’Europa, che trasformerà il continente nel grande teatro di un processo di islamizzazione violenta e sostituzione demografica a nostro danno.
  A parte, dobbiamo constatare, senza rassegnazione ma con amarezza, che probabilmente almeno un terzo degli europei vede Al-Quaeda non come un movimento imperialista con fini genocidi ed integristi, quale essa è, bensì il simbolo di una lotta totale contro la “odiata” politica americana.
  Di questo sono dimostrazione i quotidiani, traboccanti di lettere che accusano per il massacro non gli estremisti islamici o l’ETA, ma la politica dei Blair, Bush ed Aznar.
  Ora, senza retorica e nel rispetto dell’umanità, dobbiamo ammettere che l’esperimento sociologico di contaminazione culturale con l’Islam è clamorosamente fallito e che l’immigrazione musulmana deve cessare, a pena di finire entro pochi decenni come minoranza assediata dalle masse islamiche: tale quale a Beirut, appunto.

  Cordialmente,

 Marco Casetta, Treviglio (BG)