ItalianiLiberi, 7 Gennaio 2001


COS'E' UNA NAZIONE?

di Bernard CONNOLLY (*)

 

[...] Cosa costituisca una nazione è una delle questioni più aspramente
dibattute delle scienze politiche. Nessuno finora è riuscito a dire che
l'Europa (dei 12? 15? 20? 32?) costituisce una nazione. Nel 1991 lo
stesso Jacques Delors [ex Presidente della Commissione europea] chiese
al suo staff di  procurargli materiale da leggere per le sue vacanze, in
vista del Consiglio di  Maastricht sull'identità culturale europea. Ma non
riuscirono a trovargli  niente. Allora Delors ricorse a generalizzazioni
sul "destino" dell'Europa,  prive di qualunque contenuto al di fuori
dell'antagonismo al mondo  "Anglo-Sassone" e al Giappone. Le sue
affermazioni furono pubblicate in una  serie di articoli e interventi apparsi
appena prima di Maastricht.
Mentre gli studiosi di scienze politiche vedono l'Europa o come una nuova
forma  di struttura politica, avente poco in comune con lo Stato-nazione,
o come una struttura per promuovere gli interessi degli Stati esistenti,
Delors ha mirato  a un nuovo Stato "Europa" e a crearvi una nuova "nazione"
basata su una supposta identità culturale che si può definire solo in termini di
ciò che non è, di ciò a cui è antitetica.
Il curioso è che Delors è un nazionalista francese e pure un Euronazionalista.
Come si risolve questa contraddizione? Il fatto è che egli vede l'Europa
come  il modo migliore per estendere l'influenza francese. Nei suoi dieci
anni a  Bruxelles, Delors si dedicò assiduamente a riempire la Commissione
di socialisti  francesi: e la Commissione divenne così, in gran parte, appunto
una macchina  socialista francese. La sua speranza piuttosto chiara era che
l'Europa sarebbe  stata gestita dalla Commissione e  quindi dominata
dalla Francia. La "regionalizzazione" dell'Europa avrebbe poi  aiutato
a raggiungere questo scopo, dato che, secondo i politici e i burocrati
francesi, il processo avrebbe con ogni probabilità portato alla dissoluzione
della Germania e del Regno Unito, piuttosto che della Francia. Ciò avrebbe
riportato in effetti l'Europa alla configurazione che aveva sotto
Louis XIV, l'era che vide la dominazione più lunga del continente da
parte dei  francesi.[..]"


(*) (da Bernard Connolly, "The Rotten Heart of Europe - The Dirty War for
Europe's  Money", Faber and Faber, London, p. 75)

"[...] What constitutes a nation is one of the most fiercely contested questions
in political science. No one has yet suggested that Europe" (of 12?
15? 20? 32?) constitutes a nation. [The ex-President of the European Commission
Jacques] Delors himself was to ask his staff for reading material for his 1991
summer holidays, ahead of the Maastricht Council on a European cultural
identity. They were unable to provide him with anu. In a series of articles and
interviews immediately before Maastricht, Delors was thrown back on
generalizations about the "detiny" of Europe empty of anything but antagonism o
the "Anglo-Saxon world and to Japan.
While political scientists see "Europe" either as a new form of political
structure, having little in common with the nation-state, or as a structure for
advancing the interests of existing naiton-states, Delors wants to create a new
state, "Europe", and to create with it a new "nation" based on some supposed
cultural identity that can be defined only interms of what it is not, what it is
antithetical to.
Delors is a French nationalist as well as a Euronationalist, How is this
contradiction resolved? He sees the creation of "Europe" as the best way of
extending French influence. In his ten years in Brussels he assiduously packed
the Commission with French Socialists: the Commission became, to a large xtent,
a French Socialist machine. His hope, rather clearly, was the "Europe" would be
run by the Commission and thus dominated by France. The "regionalization" of
Europe  would help to achieve this aim, since the process, French politicians
and bureaucrats have traditionally felt, would be far more likely to lead to the
dissolution of Germany and the United Kingdom than of France. That would return
Europe, in effect, its configuration during the reign of Louis XIV, the era
which saw the longest period of French domination of the continent.[..]"
(Bernard Connolly, "The Rotten Heart of Europe - The Dirty War for Europe's
Money", Faber and Faber, London, page 75)





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