ItalianiLiberi, 31 Gennaio 2001

 

L'abolizione dell'Inghilterra

 

'The Abolition of Britain'
Un'intervista di Geoff Metcalf a Peter Hitchens, ex corrispondente da Washington del London Daily Express e autore di "The Abolition of Britain: From Winston Churchill to Princess Diana"
 

Domanda: "The Abolition of Britain" è stato un best-seller a sorpresa in Inghilterra, nonostante il fatto che hai avuto un pò di problemi anche semplicemente a farlo pubblicare.

Risposta: Sì, è stato molto difficile trovare editori britannici disposti a pubblicarlo, perché l'editoria britannica è dominata dal pensiero di sinistra. [...] In generale, la cultura in Gran Bretagna è abbastanza schierata attualmente. Se uno cerca di opporvisi, si viene invariabilemente ignorati, tenuti lontani dai media o insultati. [..]

D: Cosa successe in Gran Bretagna nel 1997?

[...] Un'elezione che segnò il culmine di oltre 30 anni di rivoluzione culturale -- nelle scuole, nei media, nelle chiese, tutto -- in tutta la cultura. Ciò ha completamente minato la vecchia resistenza e auto-stima del popolo britannico e li ha cullati in un falso senso di sicurezza sul proprio futuro.

D: E' incredibile, perché anche molte delle cose di cui ci lamentiamo sempre in America, tutto quello che non va in questo paese, è il risultato di una storia revisionista, che sminuisce le cose importanti, sovverte il sistema scolastico, gli standard culturali, rovescia le idee tradizionali di patriottismo, fede e moralità. [...]

R. C'è una cosa però che non dovete affrontare in America, ed è l'abolizione della vostra indipendenza e sovranità nazionale tramite l'assorbimento in uno stato sovranazionale.

D: Per ora ...

R: [...] Non credo che gli americani accetterebbero l'idea che le loro forze armate venissero messe sotto il comando di una potenza straniera. Ma da noi sta avvenendo anche questo. L'allestimento di una cosiddetta Forza di Difesa Europea -- un Esercito Europeo -- significa che la Marina Reale, la Royal Air Force e gli antichi Reggimenti dell'Esercito britannico vengono gradualmente trasferiti sotto il controllo di generali continentali che li useranno per scopi che non sono decisi dal governo britannico, dal parlamento britannico o dal popolo britannico.

[..]l'Unione europea [...] non vede l'ora che il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord venga smembrato e ridotto alle sue parti costitutive - per meglio mescolarlo nel suo Eurofrullatore e fare di noi un'Eurozuppa.

[...] Il punto è il movimento rapidissimo verso la trasformazione costituzionale, che porterà all'assorbimento della Gran Bretagna nell'Unione europea. Blair sa, o meglio i suoi burattinai sanno, che l'elettorato e il Parlamento britannico non avrebbero mai accettato il programma socialista che vogliono mettere in atto loro. E' per questo essi che vogliono mettere la Gran Bretagna sotto il controllo delle istituzioni dell'Unione europea, che è - e questo è importante capirlo - una nuova Unione Sovietica che rinasce.

Vogliono usare le istituzioni dell'Unione europea per alzare le tasse in Gran Bretagna, imporgli la regolamentazione, la centralizzazione e l'autoritarismo che non sarebbero mai riusciti a far passare al Parlamento britannico. E' questo il loro piano, e la trappola scatterà probabilmente più avanti quest'anno quando ci troveremo tutti davanti a un referendum che il governo gestirà e truccherà come vuole. Ci inviteranno tutti ad abolire la sterlina ed entrare nella moneta unica. Il che significa naturalmente la perdita totale di qualunque tipo di indipendenza nazionale e in pratica l'abolizione della nostra indipendenza come stato.

D: E poi?

R: Da quel momento in avanti saremo completamente sotto il controllo delle istituzioni europee. Le nostre riserve di oro e moneta, tutta la nostra economia, sarà proprietà loro. E potranno trascinarci nel loro sistema assistenziale superregolamentato, dalle tasse altissime, che sta distruggendo la crescita economica e l'indipendenza di cui abbiamo goduto dai tempi di Margaret Thatcher.

D: Ho letto recentemente sul Wall Street Journal che l'Euro è messo così male che gli americani stanno comprandosi la seconda casa ad Aix au Provence perché vi si può trovare un posto bellissimo a poco.

R: Non è questo il punto. Magari l'euro potrà anche risalire, ma sinceramente, anche se salisse ad oltre il doppio del suo valore corrente, ciò non me lo renderebbe più attraente. E' una questione politica. La moneta non è un simbolo dell'indipendenza nazionale, come l'inno nazionale o la bandiera. E' parte integrante dell'indipendenza nazionale, come l'esercito o un sistema legale. Una volta che ci rinunci non sei più una nazione.

D: Allora non ci sarà sempre un'Inghilterra?

R: Quello che altri paesi nell'Unione Europea hanno già fatto è di rinunciare alla propria moneta e di rinunciare alla propria indipendenza. Ne hanno tutti i diritti. A me dispiace ma sta a loro decidere. Credo che l'Unione europea diventerà qualcosa di sorprendentemente simile all'Unione sovietica. Ha molitssimi punti in comune. Ha un parlamento in cui non esiste opposizione, e in realtà è un Soviet Supremo. Il suo principale organo legislativo consiste in un gruppo di funzionari chiamati "La Commissione," che ha l'iniziativa di legge e non deve rendere conto a nessuno. [...] poi c'è una cosa chiamata "Consiglio dei Ministri," che dovrebbe dare una qualche legittimità democratica perché si tratta di ministri che vengono dai governi eletti degli stati membri dell'Unione. Ma la maggior parte di loro non capisce cosa sta succedendo. Servono a mettere automaticamente il timbro sulle leggi e sui regolamenti. L'unione ha tutte queste cose, e sta anche sviluppando la propria polizia, il proprio sistema legale e il proprio spazio aereo.

Ha un inno nazionale. Sta rapidamente acquisendo un esercito e una marina. Desidera massimamente impadronirsi delle armi nucleari britanniche e francesi, che a quel punto naturalmente diventerebbero armi nucleari europee.

E sono soprattutto i francesi, che dominano questa organizzazione, a volere che sia una sfida agli americani. Sarà profondamente anti-americana. Questo si vedrà prima di tutto nelle guerre commerciali, e poi nel rifiuto di collaborare a qualunque tipo di impresa militare occidentale congiunta. Una politica europea separata, che particolarmente nel Medio Oriente troverete che sarà profondamente anti-Israele. [...] Il Wto, l'Organizzazione mondiale del commercio , è costantemente spettatrice delle battaglie che vedono gli Stati Uniti misurarsi con il protezionismo dell'Unione europea, e in queste battaglie adesso si vuole attirare anche la Gran Bretagna. Non siamo più padroni dei nostri negoziati commerciali. Li gestisce l'Unione europea e, naturalmente, ci trascina nelle dispute contro gli Stati Uniti -- che invece la maggior parte di noi considera amici e stimati partners commerciali.

Q: C'è qualche speranza di una rivoluzione prima che sia troppo tardi?

A: Non credo. Tutto viene fatto senza dare nell'occhio. Non si va più all'assalto del Parlamento oggigiorno. Il filosogo Kierkegaard diceva che le rivoluzioni più efficaci sono quelle che lasciano in piedi i palazzi e fanno sì che tutto sembri come prima, ma svuotato di significato. Per cui in realtà la situazione di prima non esiste più ma ne conserva l'apparenza. E' questo il tipo di rivoluzione che sta attaccando la Gran Bretagna -- una in cui tutti i palazzi rimangono in piedi, tutte le istituzioni apparentemente sono ancora lì. Ma il loro potere e significato sono stati tolti e non sono più loro a governare il paese. Non abbiamo un Parlamento, o una legge inglese, e nemmeno la nostra indipendenza.

Pubblicato con il permesso di WorldNetDaily.com
http://www.wnd.com

L'intervista per intero in inglese si trova a
http://www.wnd.com/news/article.asp?ARTICLE_ID=21407

 

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