Data:
02 giugno 2006
A:
posta@italianiliberi.it
Oggetto:
Contributo per la prof. Magli
Da:
Francesco Santoro - Roma
Le
scrivo, sia pure con qualche giorno di ritardo, con riferimento al Suo
editoriale "Storia e significato di una vittoria" dello scorso 13
maggio.
A conclusione dell'articolo, Lei scrive testualmente: "Possiamo provare
a ripartire dal Partito degli Italiani, ma occorrono energie di uomini,
di persone, forze organizzative ed economiche. Tutto quello che fino ad
ora nessuno ha offerto se non a parole. Io posso dare una sola
garanzia, che non tradirò mai l'Italia come Patria e che non
permetterò che nessuno lo faccia mai; che non ruberò mai
e che non permetterò mai che nessuno lo faccia."
Sapevo che sarebbe andata a finire così e mi meraviglio che Lei
non abbia ancora compreso che la maggioranza degli italiani (anche
quelli che crede stiano dalla Sua parte) sono diffidenti e
tendenzialmente contrari a seguire iniziative che costano impegno e
sacrificio, se non a fronte di un qualche ritorno, anche di mera
"visibilità".
Ne sono prova le numerose iniziative nate sia in ambienti di
"centro-destra" sia in area "riformista". Non mi riferisco solo alle
più note (come quella del presidente Pera e del neosenatore
Quagliariello o "Terza Repubblica" del professor Cisnetto) ma
soprattutto ai tanti blog ad esse collegati, dietro i quali si nasconde
un individualismo esagerato e inconcludente (si ricorda la famosa frase
di Totò "armiamoci... e partite"?).
Ed infatti tutte queste iniziative - come la Sua, mi perdoni la
franchezza - sono praticamente ferme, bloccate di fronte alla fatidica
domanda di fallaciana origine: "che fare" per difendere l'Italia e
l'Occidente dai nemici islamici e dalla globalizzazione selvaggia?
Certo, anch'io non ho ancora contribuito economicamente all'iniziativa
da Lei così egregiamente promossa, ma devo segnalarLe che circa
due anni, proprio per evitare il verificarsi di simili problemi, Le
suggerii - tra l'altro - di fissare un incontro organizzativo fra tutti
i simpatizzanti, opportunamente avvertiti attraverso il sito.
Non avendo risposta, mi recai alla ("vecchia") sede di Roma ma non
trovando nessuno ho lasciato perdere...
Quindi, prima di parlare di contributi ("a parole" o più
concreti) ritengo sia necessario vedersi, conoscersi e contarsi, anche
per decidere e canalizzare future strategie, tra cui una coalizzazione
su un manifesto comune delle forze che si nascondono dietro le tante
iniziative cui accennavo sopra.
Dott. Francesco Santoro - Roma
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