Nulla meglio di
queste elezioni europee dimostra che l'Europa non esiste.
Se l'Europa fosse una realtà vera e sentita, le elezioni avrebbero dovuto
essere l'occasione per riflettere seriamente sul suo significato e
sugli effetti positivi (?) e negativi (euro), che ha avuto finora per
l'Italia.
Un'occasione per ragionare sui problemi collegati alla progressiva
perdita di sovranità e di indipendenza, su possibilità inquietanti
come il commissariamento del paese prospettato da certi magistrati, di
cui ha scritto Jannuzzi sul Giornale.
Un'occasione per capire quali siano le prospettive future, perché la
macchina europea va avanti anche e soprattutto se nessuno ne discute.
Anzi, meno se ne parla, meglio è, perché è bene che non si sappia fino
in fondo cosa ci aspetta.
Di tutto si è parlato e si parlerà tranne che di questo. Il
centro-sinistra preferisce che non vengano scoperti gli altarini degli
sprechi dei burocrati europei, validamente capitanati da Prodi, e che
prosegua subdola la sovietizzazione del continente.
Il centrodestra ha denunciato l'euro come causa non secondaria dei
problemi economici, e ne avrebbe di argomenti da sfoderare, ma tutto è
morto sul nascere.
Le elezioni europee sono per i nostri miopi politici solo un test di
mid-term per vedere quanti voti mantiene la maggioranza e quanti
potrà rosicchiarne l'opposizione. Per poi mercanteggiare posti e
prebende.
Che gli Italiani si pronuncino in materia di Europa è del tutto superfluo.
Niente di nuovo sotto il sole. □ |