La distruzione dell'Italia tra regionalismo e europeismo

 

di Ida Magli
ItalianiLiberi | 22 Gennaio 2004

 

     I Partiti, sia nella maggioranza di Governo, sia nell’opposizione, hanno discusso in questi giorni  in forme talmente aspre da giungere a minacciare: o di abbandonare il governo, o di sciogliere il Parlamento e ricorrere ad elezioni anticipate, o di raccogliere le firme per un referendum. Tutto questo, come è noto, a causa della riforma costituzionale proposta da Bossi. Ebbene non una parola è stata detta, da nessun Partito, da nessun politico, da nessun commentatore sulla norma, inserita nel testo della riforma, che gli organi regionali, provinciali, comunali, non possono emanare leggi in contrasto con quelle emanate dall’unione europea.
     Dunque, come al solito, tutto quello che i politici fanno serve esclusivamente ad accrescere il loro potere, creando nuove istituzioni, nuove fonti di comando sui sudditi, nuovi posti per i politici e gli amministratori, nuovi (non quantificati e non quantificabili) enti di spesa a carico dei contribuenti. Ma, subordinandoli al governo europeo, condannano ad una ancor maggiore perdita di libertà gli Italiani, ai quali spetta soltanto obbedire e pagare.
     Dicevo che nessuno ha messo in rilievo questo aspetto della riforma di Bossi: questo significa che le grida altissime che si sono levate in difesa dello Stato nazionale sono ciniche, false, traditrici. In realtà i politici vogliono mantenere tutti i posti di potere, strattonando la Nazione in direzioni opposte pur di non perdere neanche una briciola di quello che possiedono.
     Naturalmente questo porta a conseguenze inevitabili: la debolezza dello Stato “Italia”, la debolezza del costruendo impero europeo, che è pura finzione nella sua volontà di potenza, ma che edifica  burocrazie su burocrazie spremendo denaro a tutti, e infine la distruzione dell’Italia nella sua storia, nella sua lingua, nella sua arte, in tutta la sua cultura.
     Su questo aspetto distruttivo dell’Italia, che Bossi persegue con il regionalismo e i governanti con l’europeismo, tornerò in modo più approfondito in un successivo articolo.  Per ora volevo segnalare agli Italiani Liberi e agli Italiani tutti che ci leggono, il solito tradimento dei politici e il solito silenzio dei commentatori. Eppure si tratta di cambiare la Costituzione!  Si tratta di rimanere Italiani!□

 

 

 

 

 
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