Molte
cose sono state già dette sulle vicende della Spagna davanti agli
attacchi terroristici, e tutte abbastanza condivisibili. Ma con un
difetto fondamentale alla base: una interpretazione del vissuto
musulmano “proiettato” dal nostro modo di vivere la religione, non dal
loro. Se lo si guarda da questo punto di vista l’orizzonte è del tutto
diverso e purtroppo costringe a fare delle previsioni molto
pessimistiche.
Popoli musulmani “tiepidi” nei confronti della loro religione non
esistono; e dunque è errata la dicotomia che i nostri politici sono
soliti fare fra i musulmani “normali” e quelli fondamentalisti:
talebani, fanatici, terroristi, pochi individui o gruppi di esaltati
che, per quanto pericolosi, non rappresenterebbero la realtà politica
con la quale dialoghiamo. Tutto questo è falso; ma è tragicamente
funzionale al vastissimo progetto di islamizzazione dell’Europa che il
mondo islamico persegue ormai da molti anni. Non sappiamo se i nostri
capi politici e i nostri capi religiosi siano in buona fede (stentiamo
a crederlo data l’evidenza dei fatti) quando ci spronano a edulcorare
il più possibile le nostre fedi: religione, patria, lingua, identità
storica e culturale, per favorire la cosiddetta “integrazione” in
Europa, ma il risultato è sotto gli occhi di tutti. La capacità di
giudizio e la forza psicologica si sono talmente indebolite che
gli spagnoli (proprio loro, gli antichi difensori a tutti i costi
dell’”onore”) si sono arresi senza nemmeno aver cominciato a
combattere, sono scappati con una vigliaccheria tale da lasciarci
inebetiti.
Sappiamo bene che la
giustificazione dei pacifisti e delle sinistre, anche da noi, consiste
nell’accusare l’America di aver aggredito l’Irak. Ma è proprio questa
la strategia islamica, studiata in funzione dei presupposti etici e
politici dell’Occidente, per cui è stata la reazione di Bush a
coglierli di sorpresa. Come mai tu, Occidente, mi fai la guerra se io
non te l’ho dichiarata? Bush non è caduto nella trappola e ha fatto
sapere a tutto il mondo islamico, attaccando l’Irak, che qualsiasi
attacco terroristico sarebbe stato considerato un atto di guerra, come
di fatto è. L’incredibile reazione degli spagnoli ne è la controprova.
E’ sufficiente cambiare l’inerzia dei termini cui siamo abituati: è
una invasione di conquista quella che viene attuata facendo sbarcare
donne e bambini disarmati, ed è una guerra totale quella che si
svolge, senza dichiarazioni preliminari e senza luoghi deputati, con
stragi di “innocenti”. Non esistono innocenti per i musulmani perché
qualsiasi “infedele” è un nemico; e non esistono regole di guerra
perché le regole di guerra sono state inventate dagli infedeli.
Dunque l’Europa è in guerra: o ci convinciamo di questo oppure
siamo già vinti. Smettiamola di parlare del rafforzamento dei
controlli sugli obiettivi sensibili, della salvezza che verrebbe dalla
Costituzione europea, del “Commissario europeo al terrorismo”: tutte
vuotaggini fuor di senso. La guerra si fa con strumenti di guerra;
tanto più che questa è una guerra “finale”. I musulmani una volta
giunti al potere (sia attraverso i rituali europei delle elezioni con
tutti gli immigrati, sia con la paura di una puntualissima strage se
non si farà quello che essi vogliono), islamizzeranno l’Europa.
Distruggeranno altari, chiese, affreschi, statue perché qualsiasi
rappresentazione è vietata. Giotto, Raffaello, Michelangelo che sia.
Saremo costretti a diventare musulmani perché essi hanno l’obbligo di
convertire gli infedeli, e del dialogo interreligioso non sanno che
farci. Vorrà, a questo punto, la Chiesa ricordarsi di quanto
affermato dal Papa S. Leone Magno: “Non è lecito difendere ciò che non
è lecito credere”; oppure continuerà a fingere che il Vangelo
consiste nelle opere di bene?
Infine, noi, gli italiani. Il governo cominci col sospendere
Schengen, ripristinando i confini dello Stato e il nostro territorio
come Patria. Qualcuno vuol forse sostenere che si sorveglia meglio un
Paese che è privo di confini e di dogane? Si sospendano pure, a tempo
indeterminato, le quote di immigrazione, a qualsiasi titolo. La Lega,
per quanto così addolorata per la salute di Bossi, si sovvenga delle
sue battaglie in proposito e rinunci a indebolire il governo proprio
nel momento in cui ha maggior bisogno di forza. Si stanzino le somme
indispensabili per la Difesa: dalle sigarette e dalla droga saremo
sempre in tempo a salvarci.
Prego coloro che mi leggono di non considerarmi troppo pessimista.
Gli strumenti adoperati fino a oggi, ivi inclusa l’Onu, non valgono di
fronte all’enormità del rischio che corriamo. Con l’attacco alle Torri
Gemelle è cominciata una nuova era. Bisognava rendersene conto subito,
cambiando anche i progetti sul modello di sviluppo oltre che
l’operazione dell’Unione Europea. Siamo tutti più poveri perché il
colpo dato all’economia della comunicazione, del turismo, dello
scambio non è recuperabile. Ma forse ricominciare a credere in se
stessi, nella bellezza della propria storia, nel duro cammino che si
prospetta a chi vuole essere “uomo”, e non suddito, potrà darci un
entusiasmo di cui da lungo tempo non godiamo. □ |