L'Europa è in trincea
 

 

di Ida Magli
il Giornale| 24 Marzo 2004

 
 

          

   Molte cose sono state già dette sulle vicende della Spagna davanti agli attacchi terroristici, e tutte abbastanza condivisibili. Ma con un difetto fondamentale alla base: una interpretazione del vissuto musulmano “proiettato” dal nostro modo di vivere la religione, non dal loro. Se lo si guarda da questo punto di vista l’orizzonte è del tutto diverso e purtroppo costringe a fare delle previsioni molto pessimistiche.
   Popoli musulmani “tiepidi” nei confronti della loro religione non esistono; e dunque è errata la dicotomia che i nostri politici sono soliti fare fra i musulmani “normali”  e quelli fondamentalisti: talebani, fanatici, terroristi, pochi individui o gruppi di esaltati che, per quanto pericolosi, non  rappresenterebbero la realtà politica con la quale dialoghiamo. Tutto questo è falso; ma è tragicamente funzionale al vastissimo progetto di islamizzazione dell’Europa che il mondo islamico persegue ormai da molti anni. Non sappiamo se i nostri capi politici e i nostri capi religiosi siano in buona fede (stentiamo a crederlo data l’evidenza dei fatti) quando ci spronano a edulcorare il più possibile le nostre fedi: religione, patria, lingua, identità storica e culturale, per favorire la cosiddetta “integrazione” in Europa, ma il risultato è sotto gli occhi di tutti. La capacità di giudizio e la forza psicologica si sono talmente indebolite che gli spagnoli (proprio loro, gli antichi difensori a tutti i costi dell’”onore”) si sono arresi senza nemmeno aver cominciato a combattere, sono scappati con una vigliaccheria tale da lasciarci inebetiti.
 
  Sappiamo bene che la giustificazione dei pacifisti e delle sinistre, anche da noi, consiste nell’accusare l’America di aver aggredito l’Irak. Ma è proprio questa la strategia islamica, studiata in funzione dei presupposti etici e politici dell’Occidente, per cui è stata la reazione di Bush a coglierli di sorpresa. Come mai tu, Occidente, mi fai la guerra se io non te l’ho dichiarata? Bush non è caduto nella trappola e ha fatto sapere a tutto il mondo islamico, attaccando l’Irak, che qualsiasi attacco terroristico sarebbe stato considerato un atto di guerra, come di fatto è. L’incredibile reazione degli spagnoli ne è la controprova. E’ sufficiente cambiare l’inerzia dei termini cui siamo abituati: è una invasione di conquista quella che viene attuata facendo sbarcare donne e bambini disarmati, ed è una guerra totale quella che si svolge, senza dichiarazioni preliminari e senza luoghi deputati, con stragi di “innocenti”. Non esistono innocenti per i musulmani perché  qualsiasi “infedele”  è un nemico; e non esistono regole di guerra perché le regole di guerra sono state inventate dagli infedeli.
   Dunque l’Europa è in guerra: o ci convinciamo di questo oppure siamo già vinti. Smettiamola di parlare del rafforzamento dei controlli sugli obiettivi sensibili, della salvezza che verrebbe dalla Costituzione europea, del “Commissario europeo al terrorismo”: tutte vuotaggini fuor di senso.  La guerra si fa con strumenti di guerra; tanto più che questa è una guerra “finale”. I musulmani una volta giunti al potere (sia attraverso i rituali europei delle elezioni con tutti gli immigrati, sia con la paura di una puntualissima strage se non si farà quello che essi vogliono), islamizzeranno  l’Europa. Distruggeranno altari, chiese, affreschi, statue perché qualsiasi rappresentazione è vietata. Giotto, Raffaello, Michelangelo che sia. Saremo costretti a diventare musulmani perché essi hanno l’obbligo di convertire gli infedeli, e del dialogo interreligioso non sanno che farci. Vorrà, a questo punto, la Chiesa ricordarsi di quanto affermato dal Papa S. Leone Magno: “Non è lecito difendere ciò che non è lecito credere”; oppure continuerà a fingere  che il Vangelo consiste nelle opere di bene?
   Infine, noi, gli italiani. Il governo cominci col sospendere Schengen, ripristinando i confini dello Stato e il nostro territorio come Patria. Qualcuno vuol forse  sostenere che si sorveglia meglio un Paese che è privo di confini e di dogane? Si sospendano pure, a tempo indeterminato, le quote di immigrazione, a qualsiasi titolo. La Lega, per quanto così addolorata per la salute di Bossi, si sovvenga delle sue battaglie in proposito e rinunci a indebolire il governo proprio nel momento in cui ha maggior bisogno di forza. Si stanzino le somme indispensabili per la Difesa: dalle sigarette e dalla droga saremo sempre in tempo a salvarci.
   Prego coloro che mi leggono di non considerarmi troppo pessimista. Gli strumenti adoperati fino a oggi, ivi inclusa l’Onu, non valgono di fronte all’enormità del rischio che corriamo. Con l’attacco alle Torri Gemelle è cominciata una nuova era. Bisognava rendersene conto subito, cambiando anche i progetti sul modello di sviluppo oltre che l’operazione dell’Unione Europea. Siamo tutti più poveri  perché il colpo dato all’economia della comunicazione, del turismo, dello scambio non è recuperabile. Ma forse ricominciare a credere in se stessi, nella bellezza della propria storia, nel duro cammino che si prospetta a chi vuole essere “uomo”, e non suddito, potrà darci un entusiasmo di cui da lungo tempo non godiamo.
 

 

 

 

 

 

 
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