Editoriale   il Giornale

 

Il giusto nazionalismo

 
di Giordano Bruno Guerri
il Giornale | 8 Luglio 2003

  La battuta di Berlusconi sul deputato Schulz era brutta soprattutto perché non faceva ridere, così lenta, farraginosa e inattuale. Ma credo che le parole di Schulz fossero peggio ancora perché nascondevano, sotto un intento politico che non gli spettava, l’ostilità dell’asse franco-tedesco a quello italo-inglese che si sta formando nell’Ue.

  I problemi interni italiani – se ci sono -  non c’entrano niente, caro Schulz, come non c’entrano quelli tedeschi. I problemi di cui si parla sono europei, ed è inutile fingere il contrario, mascherandoli sotto autarchismi (La Stampa) e nazionalismi (Corriere della Sera).

  Ha ragione, per paradosso, Barbara Spinelli scrivendo sulla Stampa che “il contenzioso scatenato da Schulz e Berlusconi  non è bilaterale, non è tra Germania e Italia. E’ un contenzioso di politica interna europea”. Peccato che la Spinelli con specifichi quale: si tratta di capire, in breve, se l’Europa Unita dovrà andare nella direzione di una fedeltà preventivamente filoamericana (Italia e Gran Bretagna) o in una direzione a priori critica verso gli Stati Uniti (Francia e Germania).

  In apparenza la linea filo-Usa sembra più statica e passiva, ma non è così. A me hanno insegnato, fin da bambino, che l’Ue nasceva per contrastare le due superpotenze, Usa e Urss. L’Urss non c’è più, dunque bisogna far fronte – economicamente – agli Stati Uniti. Non capisco che senso abbia questo “far fronte”, in un’economia di mercato, se non competere con prodotti migliori a un prezzo più basso e meglio distribuiti. Comunque, ciò non ha niente a che fare con la grande politica-politica: alcuni Paesi mussulmani o comunisti ti attaccano con i mezzi subdoli del terrorismo o delle armi proibite? Io, Unione Europea, né comunista né mussulmana, sto con gli Stati Uniti. (E se l’onorevole Schulz mi dà per questo del dittatore passando per il conflitto di interessi, che non è compito del Parlamento Europeo, gli faccio una pernacchia magari migliore di quella che è venuta a Berlusconi.)

  Insomma, non si può quasi mai dare del tutto ragione a Bossi, però quanto ha avuto ragione il senatur quando ha detto: “Finché c’è Berlusconi Presidente del Consiglio, il superstato europeo non verrà. E saremo tutti un po’ più liberi a casa nostra.” L’Europa va presa a piccole dosi e con prudenza. Ci manca solo che sposiamo il nazionalismo europeo, falso, finto, cinico, borioso e bolso.

Giordano Bruno Guerri

 

 

 

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