di Giordano Bruno Guerri
Il Giornale |
12 Gennaio 2003 |
E’ inutile ricordare a Smith la
democrazia e la civiltà con le quali viene trattato dall’Italia e dagli
italiani. E’ inutile anche ricordargli che circa quindici anni fa Salman
Rushdie scrisse a proposito del Corano assai meno di quanto Smith dica del
crocefisso, ma le autorità religioso-politiche dell’Iran stabilirono
essere dovere di ogni buon musulmano uccidere lo scrittore, che infatti
deve ancora vivere nascosto e protetto. (Vorrei chiedere a Smith e al suo
ineffabile accompagnatore Massimo Zucchi, con cortese preghiera di
rispondermi, cosa farebbero se si trovassero chiusi in una stanza con
Rushdie.) E’ anche superfluo ricordare che pochissimi giorni fa gli
islamici della Nigeria uccisero oltre 250 cristiani loro concittadini, e
devastarono le chiese, perché una giornalista si era permessa addirittura
di scrivere che Maometto sarebbe stato felice di scegliere una moglie fra
le bellezze di Miss Mondo: lo dico anch’io, signor Smith, essendo per di
più noto anche ai sassi del deserto che a Maometto non dispiaceva
scegliere qualche moglie fra ragazze belle e ultragiovani. Di nuovo, Smith,
mi dica: sono blasfemo e irrispettoso? Quanto lo è lei ogni volta che
parla del “cadaverino” inchiodato alla croce?
Trovo anche
io disdicevole che il cristianesimo abbia scelto come proprio simbolo uno
strumento di morte e di tortura: più o meno come se una nuova religione
decidesse di rappresentarsi con una forca. La croce però è infinitamente
nobilitata e giustificata proprio dal “cadaverino” che vi è inchiodato.
Non sono credente di nessuna religione, Smith, ma quel “cadaverino”, che
lo stesso Maometto definisce grande profeta, è il più straordinario
individuo mai apparso sulla terra, il cui pensiero è alla base dello
sviluppo dell’uomo moderno. La grandezza di Cristo, al quale mi inchino, è
di avere preso un testo come l’Antico Testamento – arcaico già 2000 anni
fa, in cui il sacro prevale sull’uomo - e di averlo ribaltato. Basta
citare solo una frase: Non l’uomo è fatto per il sabato, ma il sabato è
fatto per l’uomo. Non basta? Cristo dà dignità alla donna, che l’Antico
Testamento considera un essere inferiore, e proibisce che la Maddalena
venga lapidata, come invece suggeriscono Corano e Antico Testamento. Il
quale è un testo che il cristianesimo ha in parte inglobato e in grande
parte superato. Il Corano invece è rimasto fermo all’Antico Testamento,
del quale è, se possibile, ancora più arcaico perché scritto per un popolo
belluino e allora semi-isolato dal mondo. Non voglio offendere nessuno, ma
questo penso e anche io ho diritto di esprimere le mie idee.
(Sono idee,
peraltro, nate e sviluppate conversando e apprendendo da Ida Magli, una
donna che vale otto uomini e con un cervello tale da chiedersi come faccia
a stare tutto in quella testolina bionda. La prego professoressa Magli, ti
prego Ida, credo anche a nome del direttore e dei lettori: scrivi più
spesso, sugli argomenti più audaci e scomodi, sul Giornale.) Magli
sostiene che tutto ciò, però, non si può dire in quanto oltre agli
islamici (che comunque si offendono di tutto) irrita anche gli ebrei,
lobby potente. Non lo credo: gli ebrei, a parte pochissimi integralisti -
quelli coi riccioli sulle tempie e miti - sanno bene che l’Antico
Testamento va interpretato e, pur non accettando il Vangelo, da molti
secoli non lapidano più nessuno ecc. Non è così per i moltissimi
integralisti musulmani ma Smith, se discutessi di tutto ciò con lui in
televisione, mi darebbe almeno del cretino. Quanto meno mi accuserebbe di
istigare all’odio religioso, proprio lui.
Smith lo fa
nel modo più brutale e lucido. Non lo potrebbe fare, ad esempio, in
Turchia, Stato laico – almeno finora – ma a maggioranza mussulmana, dove
esiste un’ottima legge che impedisce al leader vincente le elezioni di
guidare il Paese perché condannato in precedenza per istigazione all’odio
religioso.
Come si
vede non ho problemi a riconosce i meriti di un Paese musulmano, quando è
il caso. Non devo averli neanche se voglio esprimere un concetto come il
seguente, frutto di pensiero e di logica, non di fede: è vero che ai
mussulmani venuti in Italia il crocefisso nelle scuole dà tanto fastidio
da temere per lo sviluppo psichico dei loro bambini? Se il problema è così
grave, non vengano in Italia e nei Paesi cristiani, che non sono detti
“cristiani” a caso: quel cadaverino è uno dei simboli e dei massimi valori
della nostra civiltà, anche se in suo nome si sono fatte, e a volte ancora
si fanno, cose che su quella croce lo farebbero torcere di altro dolore.
Se invece sono mussulmani italiani rispettino i diritti delle maggioranze.
Quelli delle minoranze devono essere difesi – sì - ma anche regolati in
rapporto a quanto offendono le maggioranze, tanto più se sono maggioranze
di mille a uno.
Accennavo
prima – solo per paradosso – alla possibilità di un dibattito televisivo
fra me e Smith. Ebbene, non accetterei mai un invito del genere: è
evidente che le televisioni lo invitano non perché interessate alle sue
poche, modeste e indifendibili idee, bensì perché garantisce la rissa e fa
salire l’audience. Ma soprattutto non accetterei perché Smith non va in
televisione a discutere di religione e di convivenza civile ma a fare
propaganda – politica più che religiosa – di odio. Mi risponda per
scritto, se vuole. Un pubblico di lettori è molto meno seducibile di un
pubblico televisivo, e le fesserie stampate risaltano subito per quel che
sono.
Roma, 9 Gennaio 2003
Giordano Bruno Guerri