Carissimi Italiani
Liberi e carissimi Italiani tutti che ci leggete,
oggi, Sabato 4 ottobre 2003, è la nostra giornata, la giornata nella
quale finalmente, per la prima volta, si leva qualche voce di
contestazione contro “l’unione europea” (la scriviamo così perché non
le riconosciamo nessuna esistenza politica). Sembra persino
incredibile a chi come noi ha assistito per lunghi anni, a partire dal
1995, dopo la firma del trattato di Maastricht, al silenzio assoluto
da parte dei mezzi d ‘informazione e da parte di tutti i movimenti
politici e di tutti i partiti nei confronti della costruzione europea
- una costruzione eversiva dei diritti dei cittadini e dei
popoli alla propria indipendenza e sovranità - vedere all’improvviso
risvegliarsi le voci più diverse nella critica e nella contestazione.
Alla vigilia della
riunione che avrebbe dovuto presentarsi come la più solenne
conclusione dell’itinerario imperiale, con l’approvazione, a Roma, da
parte di tutti i capi di stato e di governo degli Stati membri e di
quelli che aspettano di associarvisi, della bozza di Costituzione
preparata per portare a termine il tradimento nei confronti dei
popoli, guardiamo con sorpresa e con disgusto, ma anche con la “quasi
sicurezza” che la costruzione crollerà, personaggi come Cossiga
augurarsi che la conferenza fallisca (cfr. La Stampa, 3 ottobre 2003).
Ci si potrebbe
chiedere come mai un ex Presidente della Repubblica come Cossiga non
abbia parlato fino ad oggi, ma è un interrogativo inutile, dato che i
politici non lavorano per i popoli ma per il loro potere, il proprio
interesse. Lo stesso Cossiga denuncia nell’intervista “i germi della
degenerazione tecnocratica nell’esercizio dei poteri assoluti senza il
controllo di alcuno, come, per esempio, quelli di un commissario pur
rispettabilissimo come Mario Monti “. Lo sapevamo fin dalla firma del
trattato di Maastricht che questo - l’assolutezza del potere - non era
un “rischio” ma una sicura realtà, (cfr.
Contro l’Europa)
e tuttavia Cossiga non accenna minimamente al vero scandalo, ossia che
il Mario Monti, fornito di così ampi poteri, da lui citato è quello
stesso commissario che faceva parte della commissione Santer costretta
alle dimissioni per “corruzione e nepotismo”. Chi, però, non soltanto
fra gli Italiani, ma fra tutti i poveri quattrocento e passa milioni
di sudditi dell’impero europeo è a conoscenza di questo scandalo? E’
appunto uno degli aspetti più tragici di un impero lontanissimo dal
controllo dei cittadini, se non altro perché vi si parlano
venticinque lingue diverse, quello di sfuggire a qualsiasi
giudizio morale (per non parlare di quello politico dal quale i
cittadini sono totalmente esclusi) anche solo a causa della
impossibilità di venire a conoscenza dei suoi misfatti. D’altra parte
abbiamo assistito (sempre ieri) alla disinvolta e presuntuosa
trasmissione condotta nella TV-7 sui problemi dell’”unione europea”
nei confronti degli Stati Uniti nella quale uno degli ospiti “d’onore”
era un altro dei commissari costretto alle dimissioni per “corruzione
e nepotismo”, Emma Bonino, tutt'ora parlamentare europeo (con pensione
del precedente sullodato incarico) senza che nessuno abbia minimamente
rilevato (e ce ne dispiace per Giuliano Ferrara) questa imbarazzante
situazione agli occhi dei poveri sudditi pagatori e spettatori.
Ma la cosa più
significativa nell’improvviso risveglio di critiche verso l’Europa
(tanto che il Venerdì di Repubblica si è deciso a
pubblicare un sondaggio su quanto sanno gli Italiani dell’”unione
europea” corredato da una intervista, molto garbata e rispettosa,
all’antropologa Ida Magli), è l’affermazione dei governanti che
bisogna sbrigarsi. Non bisogna cambiare nulla a quanto è stato già
concordato perché “si aprirebbe un vaso di Pandora inarrestabile”
(parole loro) e non si riuscirebbe più a firmare la convenzione.
Possibile che non si rendano conto della gravità di ciò che dicono?
Possibile che il loro disinteresse per il futuro dei popoli giunga al
punto di non capire che “il vaso di Pandora” contiene tutto quello che
non hanno voluto affrontare, ossia la realtà? Il mondo idilliaco del
siamo tutti uguali, ci vogliamo tanto bene, ci ameremo fino alla
morte, mai più guerre, mai più confini, mai più interessi nazionali,
non è mai esistito se non per ingannare i sudditi, usciti stremati e
desiderosi di pace dalla guerra fredda, con la caduta del muro di
Berlino.
Ma adesso l’effetto
del “Valium” è finito. I singoli Stati vogliono mettere in chiaro
quale sarà il loro destino e non è difficile capirlo: i “ piccoli” (
che Il Riformista di Massimo d’Alema chiama amabilmente “i nani
” ) temono di doversi sottomettere ai “grandi “, si alleano fra loro,
mentre i “grandi” si posizionano, come fanno da secoli, secondo le
loro sfere d’influenza: Tedeschi da una parte, Francesi dall’altra.
L’umanità, quando possiede il potere, si comporta secondo
l’insopprimibile desiderio di volerne sempre di più. Economisti e
Banchieri, costruttori dell’impero europeo, sono uguali a tutti gli
altri, ma molto più pericolosi per i popoli che vi si sono affidati:
non corrono il rischio della ghigliottina.
Comunque, per gli
Italiani Liberi, e di conseguenza per tutti gli Italiani, oggi è una
bellissima giornata. Ed è per questo che desideriamo comunicarvi
proprio oggi che stiamo per pubblicare un modesto, ma impegnatissimo,
foglio a stampa. Il Direttore è, come per quello on-line,
Giordano Bruno Guerri, cui esprimiamo qui il nostro ringraziamento per
il gravoso compito che si assume. Per ora la pubblicazione sarà
distribuita gratuitamente a tutti coloro che riusciremo a raggiungere
o che ne faranno richiesta.
Chiunque vorrà aiutarci, sia nel farlo conoscere, sia nel collaborare
alle spese, sarà ovviamente benvenuto. Ma soprattutto vi preghiamo di
segnalarci notizie, avvenimenti, problemi dei quali desiderate
trattare.
Grazie.
Ida Magli
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