Editoriale  

Complicità oggettiva

 
di Ida Magli
il Giornale | Domenica 16 Febbraio 2003

Una giornata di così grave pericolo e di lutto per l’Europa d’occidente, per il cristianesimo e per l’Italia, è difficile rintracciarla nella sua pur travagliata storia. Questo, infatti, significa l’entusiasmo con il quale è stata celebrata oggi la cosiddetta giornata della pace, quali che siano la buona fede di alcuni, e gli aggiustamenti verbali o concettuali di tanti altri. Un tempo erano proprio i comunisti a mettere in luce il significato "oggettivo" delle parole e dei comportamenti. Ebbene adesso sarà bene ricordarglielo: il significato oggettivo della giornata della pace, cui hanno dedicato organizzazione, denaro e tanto entusiasmo, è stata la vittoria del mondo islamico su quello europeo e cristiano. Non solo, ma la vittoria della parte peggiore del mondo islamico, tramite il rappresentante e braccio destro di uno degli uomini più sanguinari del nostro tempo, quello che mantiene nella povertà e nell’abbrutimento il suo popolo, pur possedendo la maggiore fonte di ricchezza possibile: il petrolio.

Fa male al cuore vedere onorato in maniera così strabiliante il signor Tarek Aziz, persona che da anni asseconda la spietata ferocia con la quale Saddam mantiene al riparo dalle ambizioni dei suoi stessi parenti il proprio trono, pur fingendo di essere filo occidentale. Ma soprattutto fa male al cuore vederlo calpestare la terra di S. Francesco, accolto davanti alla tomba di colui che è stato chiamato “il secondo Cristo”. da vescovi e frati francescani che non hanno il diritto di tramutarsi in divi dell’ingenuità. Sembra che ci si sia dimenticati, da parte del mondo cattolico, del dovere di predicare la fede, di convertire e portare a Gesù coloro che non lo conoscono o non vi credono; cosa che, anche ammesso che la giornata di oggi non volesse avere un significato politico, sicuramente non nelle intenzioni né di Saddam né del suo inviato, ancor più responsabile del suo capo dato che dichiara di essere un cristiano.

 E dunque torniamo a noi, alle drammatiche vicende di questi giorni nei quali, al grido della pace, comunisti e cattolici hanno gettato al macero, abusando della libertà di cui godono nel mondo occidentale, i diritti e i valori così faticosamente conquistati. schierandosi, come sono stati sempre soliti fare,dalla parte delle dittature, di volta in volta sovietica, cinese, cubana e comunque sempre in odio all’America. Ma il problema della libertà non si risolve con le parole, e neanche con le manifestazioni di piazza. L'interrogativo vero, infatti, è se, mostrandosi totalmente imbelli, disposti ad annientarsi pur di conservare la pace, questa pace la si ottiene e che tipo di pace sia. E’ stolto credere che non si possa vincere e dominare i popoli anche soltanto invadendone, senza armi, il territorio, così come stanno facendo milioni di islamici. E’ stolto credere che, quando avranno la possibilità (e in Europa questo avverrà ben presto) non imporranno la loro fede, i loro costumi, le loro leggi. Soprattutto è stolto credere che dalla giornata di oggi non avranno tratto la convinzione (più che giusta) che siamo gente priva di onore e di dignità, cui gli attacchi terroristi ci fanno tanta paura da schierarci tutti dalla loro parte pur di essere considerati loro amici.

Purtroppo torna sempre a galla l’eterno difetto dei governanti italiani, un difetto che ha costretto per secoli gli Italiani ad essere succubi degli stranieri: quello di voler sembrare buoni. Ha fatto bene Berlusconi a non piegarsi a questo difetto dei politici, lui che ha il pregio di non appartenere alla classe professionale dei politici. I governanti hanno il dovere di non perdere il principio di realtà. Oggi cattolici, pacifisti, comunisti hanno fatto di tutto per perderlo. Ma di una cosa possono essere sicuri: che i musulmani non lo perdono.

Ida Magli

Roma, Sabato 15 Febbraio 2003

 

 

 

 

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