Una giornata di
così grave pericolo e di lutto per l’Europa d’occidente, per il
cristianesimo e per l’Italia, è difficile rintracciarla nella sua pur
travagliata storia. Questo, infatti, significa l’entusiasmo con il quale è
stata celebrata oggi la cosiddetta giornata della pace, quali che siano la
buona fede di alcuni, e gli aggiustamenti verbali o concettuali di tanti
altri. Un tempo erano proprio i comunisti a mettere in luce il significato
"oggettivo" delle parole e dei comportamenti. Ebbene adesso sarà bene
ricordarglielo: il significato oggettivo della giornata della pace, cui
hanno dedicato organizzazione, denaro e tanto entusiasmo, è stata la
vittoria del mondo islamico su quello europeo e cristiano. Non solo, ma la
vittoria della parte peggiore del mondo islamico, tramite il
rappresentante e braccio destro di uno degli uomini più sanguinari del
nostro tempo, quello che mantiene nella povertà e nell’abbrutimento il suo
popolo, pur possedendo la maggiore fonte di ricchezza possibile: il
petrolio.
Fa male al cuore
vedere onorato in maniera così strabiliante il signor Tarek Aziz, persona
che da anni asseconda la spietata ferocia con la quale Saddam mantiene al
riparo dalle ambizioni dei suoi stessi parenti il proprio trono, pur
fingendo di essere filo occidentale. Ma soprattutto fa male al cuore
vederlo calpestare la terra di S. Francesco, accolto davanti alla tomba di
colui che è stato chiamato “il secondo Cristo”. da vescovi e frati
francescani che non hanno il diritto di tramutarsi in divi dell’ingenuità.
Sembra che ci si sia dimenticati, da parte del mondo cattolico, del dovere
di predicare la fede, di convertire e portare a Gesù coloro che non lo
conoscono o non vi credono; cosa che, anche ammesso che la giornata di
oggi non volesse avere un significato politico, sicuramente non nelle
intenzioni né di Saddam né del suo inviato, ancor più responsabile del suo
capo dato che dichiara di essere un cristiano.
E dunque
torniamo a noi, alle drammatiche vicende di questi giorni nei quali, al
grido della pace, comunisti e cattolici hanno gettato al macero, abusando
della libertà di cui godono nel mondo occidentale, i diritti e i valori
così faticosamente conquistati. schierandosi, come sono stati sempre
soliti fare,dalla parte delle dittature, di volta in volta sovietica,
cinese, cubana e comunque sempre in odio all’America. Ma il problema della
libertà non si risolve con le parole, e neanche con le manifestazioni di
piazza. L'interrogativo vero, infatti, è se, mostrandosi totalmente
imbelli, disposti ad annientarsi pur di conservare la pace, questa pace la
si ottiene e che tipo di pace sia. E’ stolto credere che non si possa
vincere e dominare i popoli anche soltanto invadendone, senza armi, il
territorio, così come stanno facendo milioni di islamici. E’ stolto
credere che, quando avranno la possibilità (e in Europa questo avverrà ben
presto) non imporranno la loro fede, i loro costumi, le loro leggi.
Soprattutto è stolto credere che dalla giornata di oggi non avranno tratto
la convinzione (più che giusta) che siamo gente priva di onore e di
dignità, cui gli attacchi terroristi ci fanno tanta paura da schierarci
tutti dalla loro parte pur di essere considerati loro amici.
Purtroppo torna
sempre a galla l’eterno difetto dei governanti italiani, un difetto che ha
costretto per secoli gli Italiani ad essere succubi degli stranieri:
quello di voler sembrare buoni. Ha fatto bene Berlusconi a non piegarsi a
questo difetto dei politici, lui che ha il pregio di non appartenere alla
classe professionale dei politici. I governanti hanno il dovere di non
perdere il principio di realtà. Oggi cattolici, pacifisti, comunisti hanno
fatto di tutto per perderlo. Ma di una cosa possono essere sicuri: che i
musulmani non lo perdono.