E' stato
bello incontrarvi! Così diversi eppure così simili, chi da Bari e chi da
Genova, chi da Milano e chi da Bruxelles (sì, Bruxelles, proprio lei, la
nuova Babilonia, il centro dei nostri mali), rimasti a parlare, a
discutere, a pensare, a progettare per la nostra Italia dalle 14.30 fino
all'una dopo la mezzanotte come se davvero potessimo, noi soli, suonare
all'unisono le trombe capaci di far cadere le mura dell'immensa, mostruosa
Torre che si eleva sopra l'Europa. Qualcuno che la conosce da vicino l'ha
definita esattamente così: un mostro. E un mostro tanto più terrificante
perché, pur essendo responsabile del destino di oltre trecento milioni di
persone, del patrimonio di storia, di civiltà, di diritto, di arte, di
scienza più ricco del mondo, è costruito volutamente, sapientemente, in
modo che invece nessuno ne è responsabile; non si sa mai, in nessun caso,
a chi si possa o si debba risalire per giungere ad attribuire la decisione
finale.
E' stato
bello, carissimi, vedere la serità, l'impegno, la fiducia con la quale
trenta persone che non si erano quasi mai viste in volto, si sono
ascoltate l'una con l'altra, mettendo a disposizione la propria
competenza, chi nell'insegnamento tecnico, chi in quello filosofico o
artistico nella scuola; chi, invece, le proprie strutture azidendali o le
conoscenze nella propria città; chi, infine, la propria delusa esperienza
in diversi partiti per tentare di raggiungere con gli Italiani Liberi
quello scopo di libertà e di indipendenza della Patria che sembra non
stare a cuore a nessuno dei nostri politici.
Silvia
Sindaco farà con maggiore precisione il resoconto della nostra giornata
milanese. Io invece voglio dirvi, oltre al mio grazie, quello che ho
pensato parlando con ognuno di voi, anche con quelli più silenziosi; e
quale convinzione ne ho tratto. Per la prima volta, carissimi, sono stata
sicura di aver speso bene questi sette anni della mia vita: sette anni da
quando ho battuto strade, paesini, cittadine della mia Italia predicando
contro l'Unione Europea in maniera lucida e tuttavia forsennata,
nell'ansia di riuscire a dire tutto il possibile nel giro di una
conferenza, di una cena, di una passeggiata. Ho ripensato alla "strana"
impressione che dovevo fare agli altri, trovandomi straordinariamente a
mio agio là dove non ero mai stata prima: biblioteche che si erano
preoccupate di radunare tutti i miei libri affinché, entrandovi, io
potessi godere della loro premura; piccolissimi circoli culturali,
arrampicati in cima alle nostre bellissime montagne, che mi accoglievano
col calore dei loro camini e con le facce ruvide di chi sa parlare agli
abeti e nulla ha da temere; anche di scuolette tutto fare con i vivissimi
colori cari ai bambini e agli antropologi che sanno bene quanto "facciano
caldo" al corpo e all'anima di quegli altri "bambini", saggi e felici, che
abbiamo definito primitivi e la cui felicità abbiamo distrutto. Ho
ripensato a tutto questo, miei carissimi amici, e finalmente mi sono
convinta che non è stato inutile. Che adesso c'è chi andrà avanti e non
permetterà che l'Italia venga schiacciata nell'immensa macchina
trituratrice che porta il nome di Unione Europea. Abbiamo addirittura
progettato di buttare via l'orrendo "euro" che ci massacra e di tornare al
dolce nome di "lira", tanto dolce che non disdegna di essere associato
alla poesia, alla musica, le cose più belle che l'umanità possieda.
Abbiamo dalla nostra perfino un famoso economista, il quale ha sognato
anche lui il ritorno alla lira scrivendo un libro intitolato
"l'insostenibile pesantezza dell'euro". Che ve ne pare, cari Italiani
Liberi, di questo titolo? Ho l'autorizzazione di Antonello Zunino, suo
autore: facciamone un epigramma per la nostra battaglia!
Ma a questa
battaglia vorrei che si unissero tutti quelli che amano l'Italia. Non
importa che vi associate, che vi iscriviate, che ce lo facciate sapere.
Tutto quello che trovate in questo sito è vostro; se volete salvare
l'Italia e il futuro degli Italiani adesso è giunta l'ora decisiva...
Ida Magli