Editoriale  

L'inizio della fine

 
di Ida Magli
Il Giornale | 28 Dicembre 2002

Ci sono riusciti? Non ci sono riusciti? E' una domanda inutile. Se anche non ci fossero riusciti oggi, e non fossero i raeliani ad aver coronato il sogno del loro capo, quello di riuscire a dimostrare la realtà della propria essenza creatrice, ci riuscirà certamente qualcun altro nel prossimo domani. Ci lavorano in tanti, con la speranza di arrivare per primi, e, anche se non lo dicono negli stessi termini dei realianí, la meta vera è sempre quella di apparire onnipotenti. Non mettiamoci dunque a gridare allo scandalo; oppure a fingere che ci sono dei limiti che le persone perbene rispettano sempre anche quando operano al confine della vita e della morte. L'umanità si trova ormai a un punto in cui deve guardare in faccia le conseguenze della manipolazione biologica, e riconoscere che distruggere le leggi sulle quali è fondata la natura, è l'azione più stupida che sia mai stata compiuta.

Naturalmente so bene che si alzeranno in tanti a proclamare che non si può fermare il «progresso» scientifico o tecnologico, e che quindi bisogna andare avanti, come si è sempre fatto tutte le volte che le «scoperte» della scienza hanno scandalizzato i conservatori reazionari, oppure i timorati di Dio. Ma è proprio su questo punto che vorrei fermare l'attenzione dei lettori: il progresso è stato compiuto con la conoscenza delle leggi della natura e operando sulla base di queste leggi. Faccio un esempio banalissimo: quando si costruisce un ponte, lo si fa tenendo in conto per prima cosa le leggi della gravità e tutte le implicazioni che queste comportano, con la certezza che queste leggi non cambiano. Se facciamo un esempio più modesto e noto a tutti, il ragionamento non cambia: l'automobile è costruita in base alle leggi della dinamica e nessun guidatore pensa, quando rallenta in vista di un ostacolo, che la distanza e la velocità possano cambiare il loro rapporto per evitargli di andare a sbattere contro l'ostacolo. In altri termini: l'uomo cerca di conoscere sempre meglio le leggi della natura e tutto quello che fa non è mai contro, anche quando si parla della vittoria dell'uomo sulla natura. L'intelligenza consiste proprio in questo: alzo degli argini per impedire che il fiume straripi, ma questi argini saranno proporzionati al calcolo delle possibili piene, prevedendo quale sarà il comportamento del fiume. Se siamo convinti di questo, ossia che anche le opere più straordinarie compiute dall'uomo sono dovute all'intelligenza con la quale è stato usato il sapere accumulato nei vari campi dell'agire, allora possiamo con facilità individuare il momento in cui questo sapere ha compiuto il primo passo negativo, andando contro le leggi della natura, disgregandole. E' stato l'accecamento del sistema immunitario, che è il sistema fondamentale sul quale si reggono gli organismi biologici, la salvaguardia della unicità del Dna. Come è noto questo accecamento serve ad evitare il rigetto nei confronti degli organi trapiantati, ma il rigetto è la chiave di volta della «vita», il cane da guardia dell'unicità dell'individuo.

Il processo contro le leggi della natura, iniziato allora, è diventato rapidissimo, portando agli enormi problemi che adesso non sappiamo più come risolvere. Spero che sia chiaro a tutti che abbiamo perso la sicurezza dataci dal fatto che la natura non cambia le sue leggi. Distruggendo queste leggi, su chi possiamo contare? Non è il visionario o il medico di turno, che si crede onnipotente, quello che fa paura; ma piuttosto il non aver imparato nulla, malgrado le innumerevoli cerimonie di condanna, dall'ossessione di Hitler e dei suoi seguaci verso chi è «diverso». Con la clonazione, finalmente, si avrà a che fare con i totalmente uguali, senza più neanche il problema delle differenze di sesso. La specie umana sta preparando così la propria fine. Per questo dicevo all'inizio che sono operazioni stupide.

Ida Magli

Roma, 28 dicembre 2002

 

Se siamo convinti di questo, ossia che anche le opere più straordinarie compiute dall'uomo sono dovute all'intelligenza con la quale è stato usato il sapere accumulato nei vari campi dell'agire, allora possiamo con facilità individuare il momento in cui questo sapere ha compiuto il primo passo negativo, andando contro le leggi della natura, disgregandole. E' stato l'accecamento del sistema immunitario, che è il sistema fondamentale sul quale si reggono gli organismi biologici, la salvaguardia della unicità del Dna. Come è noto questo accecamento serve ad evitare il rigetto nei confronti degli organi trapiantati, ma il rigetto è la chiave di volta della «vita»

 

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