CHI ERA IDA MAGLI?
RICORDI E PENSIERI DI
CHI L'HA CONOSCIUTA
Nico Carlucci, allievo
Preghiera laica
Ida è stata un Poeta, è un Poeta dato che è ancora qui, tra noi con la
sua opera. Un aggettivo ricorrente nella sua scrittura era proprio
quello di “bello”, da parte di una persona “bella” che amava i fiori,
la musica, il cielo stellato nella notte del mondo. Ida conosceva
Teresa, la “piccola” Teresa di Lisieux e la sua pioggia di Rose, Ida
che era una Rosa e che come Teresa diceva “Io sarò l’amore”. Un amore
che ha dato senza chiedere nulla in cambio con il suo pensiero, le sue
note a volte “alte” a volte “gravi” perché questo era il suo occhio da
Poeta sull’Universo. Ida ha scritto come un Gigante di uomini e donne
che la Storia non capiva, parlava di Gesù, di Francesco, di Maria di
Nazareth, di Gemma (Galgani) e commuoveva chi le era vicino. Gli
allievi le stavano intorno e con lei decodificavano una cultura, la
mia, la nostra cultura e imparavano a fare scienza, sì scienza con
animo “perturbato” e sognante.
L’opera di Ida Magli compie questo salto epistemologico che
l’Accademia tuttora non sperimenta: la coincidenza tra poesia e
scienza, tra arte e vita. Come ha detto a più riprese nel suo lavoro da
antropologa,si è servita della Musica che conosceva essendosi diplomata
in pianoforte: la cultura è musica.
E questa musica è un vibrato struggente. È solo quando ci sono
dissonanze noi capiamo che qualcosa non va. Oggi l’Occidente vive
proprio questa dissonanza con l’invasione di popoli provenienti da
altre “musiche del mondo”.
Da qui la sua immane battaglia contro l’Unione europea che ha smarrito
l’orizzonte sul quale si stagliano i valori, i significati, i simboli,
un’Unione europea volta verso l’omologazione delle Nazioni.
Con Ida ho osservato le culture che sono delle galassie scintillanti
dietro alle quali pulsano altre galassie in un firmamento di stelle. Le
culture confinano tra loro in un vicino e lontano aurorale, si
scontrano e si in-contrano; in altre parole, sono in cammino verso un
avvenire-futuro. Ma la galassia con le sue costellazioni possono
esplodere. È quanto Ida ha cercato di dirmi con i suoi studi
straordinari, politicamente “scorretti” proprio scrivendo della
dittatura europea, dell’invasione islamica, del dopo l’Occidente.
Ida, molti ti hanno amato, molti si sono girati dall’altra parte anche gli insospettabili.
A te il mio grazie infinito…
Nico Carlucci
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