editoriale

La vittoria islamica

di Ida Magli 
ItalianiLiberi | 03 Febbraio 2007


Approfitto dell’occasione che mi ha dato la lettera del signor G.M. per chiarire in modo che spero esaustivo un  problema che mi viene posto spesso. Il fatto è che i Lettori, malgrado io abbia più volte tentato di mettere in luce i termini esatti della questione, non riescono a credervi.  
 Parto dalla prima obiezione: visto che non è riuscito a prevalere il Comunismo sovietico, che agiva dall’interno e in una società come quella russa, comunque parte dell’Occidente e predisposta dalla tirannia zarista, come potrebbe una religione gretta, arretrata di molti secoli, “sedurre” …conquistare la nostra moderna società? Ebbene non è affatto vero che il Comunismo non ha prevalso. Quello che non ha prevalso è la sfida tecnologica e bellica nei confronti dell’America, alla quale sfida è stata sacrificata quasi tutta l’economia sovietica; e, al tempo stesso, quello che non ha prevalso è la formazione di un Impero imposto con le armi. Ma il Comunismo è vivo e vegeto e i Governanti d’Europa hanno imparato dagli errori dell’Unione Sovietica a realizzarlo con “la pace“ invece che con le armi. L’Unione Europea (prego i miei lettori di notare che si chiama esattamente come l’Unione Sovietica) è questa replica. Con l’uguaglianza comunista, con un grande impero comunista al quale aderiscono tutte le Nazioni in base ad un accordo dei governanti, con l’imposizione della convivenza ai popoli attraverso la moneta “ comune “, la cittadinanza “comune“, l’abbattimento volontario dei confini, la perdita delle Patrie, delle identità nazionali, la dittatura della Germania (il parlamento europeo non è che pura finzione per ingannare i popoli dato che non si è mai visto al mondo e non può chiamarsi “parlamento“ un organismo che, per statuto, non emana leggi) attraverso la Banca di Francoforte e l’emissione della moneta che non poggia su nessuno Stato. Del resto l’Italia in qual senso non è governata in base alla ideologia comunista? La Costituzione annuncia che si tratta di una repubblica “ fondata sul lavoro “. Il nostro Dio è il Dio di Marx. I cittadini sono controllati in tutte le loro azioni attraverso la tassazione, attraverso i fondamentali bisogni del pensiero e del corpo con la Scuola che è statale e con il sistema sanitario che è statale. Tutti i quotidiani sono sovvenzionati dallo Stato; tutte le confessioni religiose pure. In che cosa non siamo comunisti? L’unica cosa apparentemente libera è quella che fa comodo ai governanti per far accettare l’impero comune: il voto dei cittadini, che però non incide sull’unica, vera “classe“, quella dei politici di professione, sempre uguali a se stessi anche nelle dinastie. L’altra cosa apparentemente libera sono i mercati. Ma anche questo è un presupposto fondamentale di Marx: sono le strutture economiche che reggono una società; tutto il resto è sovrastruttura che ne discende.

 Vengo al secondo punto: in che cosa potremmo ammirare o invidiare i musulmani? Ma questa è una domanda che dipende dall’idea che siamo noi a scegliere. Non è affatto così: sono i nostri governanti che hanno deciso che ci dobbiamo mescolare e unificare con il mondo musulmano, nello stesso modo con il quale  hanno deciso l’unione europea. Chi può davvero ritenere che non ci fosse nessun sistema per fermare l’immigrazione, di fronte al fatto che ci si è messi d’accordo con Gheddafi per non fare nulla? Che, addirittura, non si è voluto fare neanche la cosa primaria, l’unica giusta nei confronti degli Italiani, i quali sono i proprietari della terra italiana: dichiarare reato l’ingresso clandestino così come è reato per qualsiasi italiano entrare di nascosto nella casa di un altro? Dunque non siamo noi a dover scegliere, né ci viene permesso dire che l’islamismo non ci piace, perché questo sì che è un reato, perseguito dall’apposita legge europea (che Mastella ne emani una anche in Italia servirà, forse, a risparmiare a un cittadino italiano di essere chiamato a risponderne a Bruxelles ).

Comunque, non è per questi motivi che i musulmani si impadroniranno dell’Europa. Se ne impadroniranno diventando numericamente la maggioranza. E’ chiaro che faranno il loro partito ad ogni elezione, sia nei singoli paesi (in Francia sono già maggioranza), sia al parlamento di Bruxelles. Chi potrebbe impedirglielo? Noi non abbiamo avuto per tanti anni un partito “cristiano“? Poi con la procreazione, con i ricongiungimenti, con la poligamia (per ora le seconde e terze mogli non vengono dichiarate, ma i vari governi di sinistra stanno mettendo a punto una soluzione “che garantisca a queste poverette pari diritti…”). Le culture vivono fino a quando vivono i loro portatori. Gli europei, abituati a farsi fare una iniezione di anestetico pure per farsi una iniezione, subiranno zitti e buoni, così come già adesso subiscono tante cose che in teoria sarebbero proibite. Per esempio la sofferenza degli animali nella uccisione rituale per emorragia da sgozzamento. Non ci sarà bisogno di nessun Giulio Cesare. I governanti europei vogliono la vittoria dei musulmani, la Chiesa pure. Il Papa ripete tutti i giorni che è “vitale“ il dialogo con i musulmani, ma lo dice per noi, non per loro. Sa benissimo che non c’è proprio nulla che possa essere discusso: il Corano è una legge sacra e come tale va rispettata dai suoi fedeli. Maometto ha appositamente impostato la “rivelazione“ del Corano in forma legislativa: voleva essere sicuro che i seguaci obbedissero. L’esortazione alla “pace“, cui da anni i nostri governanti si sono dedicati, è rivolta a noi, soltanto a noi. Questo non significa che alla fine qualche conflitto non scoppierà, anzi. Sicuramente finirà con dei terribili conflitti, e, come sempre nella storia che abbiamo alle spalle da duemila anni, sarà l’Italia il terreno della battaglia. Ma la sconfitta è già nell’aria perché questa volta non ci sarà l’America. E comunque la finzione della democrazia darà ragione alla maggioranza. 

ItalianiLiberi - Roma, 03 Febbraio 2007

 
  
 
 
 

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Vittoria islamica?
2 Febbraio 2007
di G. M.

 

La prospettiva di una vittoria della barbarie islamica all´interno della Civiltà Occidentale è tanto spaventosa quanto possibile.
Ma, permettetemi, proprio qui è il punto. In che misura tale prospettiva è realistica?
La nostra Civiltà ha avuto e ha nemici interni ed esterni. Uno dei più perfidi e temibili è stato probabilmente il comunismo sovietico: che tra l´altro agiva dall´interno, quindi in posizione ancor più favorevole (perché va osservato come il Comunismo sia una degenerazione di parte del pensiero Occidentale, che fu accolto dalla società Russa - che è parte dell´Occidente - ad esso predisposta dalla preesistente tirannia zarista, e adottato come tecnica e politica di conquista e dominio). Tuttavia esso, sebbene dotato di ideologia seducente e di armi potenti, e soprattutto animato da dirigenti politici assolutamente spregiudicati e determinati, non ha prevalso.
Ora, come potrebbe (potrà?) una religione (o ideologia, che è la stessa cosa ) gretta, violenta, arretrata di molti secoli nella visione del mondo, "sedurre" o comunque conquistare la nostra moderna società?
In che cosa, per noi, sono da imitare, ammirare o invidiare i musulmani?
Questo, tanto per l´aspetto "politico" o "strategico" della questione.
E per l´aspetto "pratico" o "tattico" come potrebbero giammai i musulmani imporsi a noi? Con quali forze?  Le varie fazioni musulmane sono in lotta tra loro da sempre.
E tra loro quali capi sono oggi o domani in grado di unificare, organizzare e dirigere una massa d´urto operativa (politica e militare) abbastanza potente da soggiogare la Civiltà Occidentale?
Dubito che dalle spelonche dei terroristi possa uscire un moderno Giulio Cesare che conquisti all´Islam un Impero.
P.S./ La mole dell´Islam potrebbe anche già essere irrimediabilmente minata al suo interno dalle stesse donne islamiche, quando un numero sufficiente di loro siano state "contagiate" dal germe della Libertà.
 
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